Descrizione
Venerdì 22 dicembre presso la sala delle Arti "Emilio Greco" situata all'interno del parco comunale "Paolo Borsellino" di Gravina di Catania è stato presentato il libro "Unni è trenta è trentunu - Viaggio semiserio nella città di Catania e tra i suoi cittadini" del giornalista e più volte deputato e senatore Salvo Fleres. La prefazione è di Giuseppe Castiglia, i versi di Antonio Zappalà, le foto a cura di Franco Di Blasi e Cosimo Di Guardo, la copertina di Totò Calì, edizioni Officina della stampa.
A moderare con garbo l'incontro è stato il giornalista Guglielmo Troina che ha definito "invettiva civile" lo scopo ultimo dell'opera.
Nell'arco del pomeriggio passi del libro sono stati letti da Antonella Fleres e Mariateresa Rizzarelli.
Per l'Amministrazione comunale gravinese erano presenti il sindaco Massimiliano Giammusso, l'assessore allo Spettacolo Filippo Riela ed il consigliere Mirko Marcantonio.
L'opera in oggetto rappresenta - per definizione dell'autore stesso - un viaggio semiserio nella città di Catania, città qui analizzata sotto diverse sfaccettature, tra aneddoti e curiosità, momenti e luoghi cronologicamente ben definiti e topograficamente circostanziati e descritti con animus ironico e modo leggero ma non per questo superficiale. Ma ad essere protagonisti sono soprattutto i cittadini catanesi con la loro teatralità ed estemporaneità ed il saper sempre ricominciare dopo le cadute che inevitabilmente la vita riserva.
Il sindaco di Gravina, Massimiliano Giammusso ha rimarcato "l'importanza di momenti culturali come questo, meglio se conditi dall'arguta e garbata ironia che caratterizza tale opera", sottolineando, d'altra parte, "il numero sempre crescente di eventi di cui Gravina in generale e la sala delle Arti "Emilio Greco" in particolare sono ormai da tempo scenario costante, obiettivo questo che la nostra Amministrazione si è sin dal suo primo insediamento prefisso come prioritario".
L'assessore Filippo Riela ha invece parlato del libro come "opportunità di recupero dei luoghi del cuore, di una Catania che in parte non c'è più ma che continua a vivere e rivivere anche oggi grazie alla volontà di tramandarne la memoria". Ha poi ringraziato "l'autore del libro per aver voluto presentare proprio a Gravina il suo ultimo scritto".